Circolare 408

408 – Giornata della Memoria 2024

Dalla sua istituzione il compito principale della Giornata della memoria, che cade sabato 27 gennaio, non consiste soltanto nel conservare e nel perpetuare ...

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Circolare n.408 del 24/01/2024

Oggetto : Giornata della Memoria 2024.

Dalla sua istituzione il compito principale della Giornata della memoria, che cade sabato 27 gennaio, non consiste soltanto nel conservare e nel perpetuare il ricordo del crimine più devastante che il genere umano abbia mai commesso ma nel vigilare sulla possibilità che ciò possa ripetersi in futuro.
Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre la sensazione di molti, aldilà delle legittime e differenti letture storico politiche, è stata che il popolo d’Israele si trovasse a subire, nuovamente, un attacco violento e finalizzato a mettere in discussione la stessa esistenza dello Stato d’Israele che dal 1948 gode, sul piano diplomatico ed internazionale, un innegabile sostegno anche quando la sua azione politico militare è parsa indirizzata a limitare la nascita dello stato palestinese così come stabilito dalle Nazioni Unite ormai 75 anni fa.
Negli ultimi cento giorni, però, la guerra che Israele ha mosso contro Hamas e la Striscia di Gaza ha determinato una situazione del tutto diversa rispetto a qualsiasi altra operazione militare condotta in passato, tanto da determinare l’accusa di genocidio, nei confronti di Israele, di fronte al Tribunale Internazionale dei Diritti dell’uomo.
I nazionalismi e gli integralismi religiosi rappresentano due facce della stessa medaglia, entrambi convergono verso l’obiettivo dell’autoaffermazione anche a costo di sacrificare le identità più deboli, impedendone sopravvivenza e autodeterminazione.
I curdi, la popolazione saharawi, i rohinghya, i palestinesi vivono la condizione di tutti quei popoli che, nella storia, senza possibilità di difesa, senza forza diplomatica, senza risorse economiche o militari hanno subito l’aggressione e la repressione violenta di Stati certi di incarnare un superiore interesse e Spirito Nazionale, in certi casi legittimato da Dio stesso. E’ quanto è capitato al popolo ebraico per secoli, è quanto capitato con la Shoah.
Oggi, però, la nazione che rappresenta quel popolo ha deciso di vendicare un attacco violento e brutale mettendo in atto una campagna di guerra che ha provocato più di venticinquemila morti, un terzo dei quali minori di 18 anni. Le scelte politiche non sono mai neutrali e ancor meno lo sono quelle di guerra. Negli ultimi giorni il primo ministro israeliano ha espresso chiaramente di non essere d’accordo con la istituzione dello Stato palestinese e ciò significa negare quel diritto all’autodeterminazione che lo stesso popolo ebraico ha rivendicato dopo la liberazione dai campi di sterminio. La guerra nei confronti di Hamas diventa una guerra nei confronti dello Stato palestinese contro quel diritto e rende lecito supporre che dietro i bombardamenti nella striscia di Gaza, l’occupazione delle terre nella Cisgiordania ci sia il preciso disegno di eliminare la questione palestinese dal tavolo della storia, esattamente come ottantadue anni fa nella riunione dei gerarchi nazisti a Wannsee, il nazionalsocialismo pianificò di porre fine alla questione ebraica.
Per questo motivo, nel riaffermare pienamente e indiscutibilmente la lotta all’antisemitismo, che oggi trova nuovo vigore in virtù delle scelte politico militari del governo d’Israele, accanto al dovere del ricordo dell’abominio della Shoah, non appare possibile ignorare che il governo della nazione di quel popolo oggi pone in essere quello che da molte parti, ormai, viene definito un genocidio.
Il Dipartimento di Storia, Filosofia e Religione invita quest’anno ad una riflessione sulle vicende storiche che si intrecciano in modo inestricabile fra la Shoah, la nascita dello Stato d’Israele e la mai risolta questione palestinese, invitando i consigli di classe a consentire la visione del “Figlio dell’altra” che sarà disponibile sulla piattaforma del nostro Istituto, venerdì 9 febbraio a partire alle 9.00, fino alla scadere della terza ora.

Il Dirigente
(prof.ssa Valeria Alfia Pappalardo)
(firma autografa sostituita a mezzo stampa ex art. 3 co. 2 D.Lgs 39/93)