Edoardo Bonura, allievo del nostro Liceo, corso Scientifico ordinario, è stato uno tra i pochi studenti delle scuole superiori di tutta Italia ad essere ammesso ad un corso di preparazione per le Olimpiadi di Fisica organizzato dalla Normale di Pisa.
Vorremmo porgergli alcune domande.
- Edoardo, da quanto tempo coltivi l'interesse per questa disciplina e perché ti stimola così tanto?
- Nutro una forte passione per la Fisica almeno da quando ho cominciato a frequentare il liceo scientifico. L'aspetto che maggiormente mi affascina di questa disciplina è il fatto che possa essere vista sempre più come un linguaggio e che l’ordine, la chiarezza, ma anche l’originalità nell’esprimerne i “pensieri” sono fondamentali. Non le manca nulla della creatività della geometria e neanche della complessità dell’analisi matematica. Secondo me,
si differenzia da queste ultime per il pregio di conservare un forte significato e una forte responsabilità filosofica.
- Quando hai deciso di partecipare a questo corso organizzato dalla Normale di Pisa e quali sono state le modalità di selezione per i partecipanti?
- Ho avuto per la prima volta informazioni sul corso all’inizio del mio terzo anno grazie a una comunicazione della Scuola Normale indirizzata al mio liceo, che ci è stata poi proposta in classe dalla mia docente di fisica, la prof.ssa Giusy Galvagno. Da quel momento, il desiderio di trattare alcuni argomenti di Fisica con degli approcci più “universitari” grazie all'aiuto di alcuni normalisti, mi ha spinto a partecipare consecutivamente all’edizione del 2021 e a quella del 2022. Ogni anno è prevista una prova di ammissione scritta, con problemi che spesso richiedono volutamente ricerche su aspetti della Fisica o tipologie di risoluzioni che magari ancora il candidato non conosce: infatti il
tempo per completare la prova è di circa una settimana, e lo studente è libero di documentarsi e riflettere a lungo su problemi in tutto simili alle prove nazionali o internazionali delle Olimpiadi della Fisica. Per verificare la preparazione del candidato si deve poi sostenere, se si è ammessi a questa fase, un colloquio orale di circa un’ora che prevede la risoluzione in tempo reale di alcuni problemi, oltre che continui commenti sulla teoria alla base di
ciascun problema.
- Qual è stata la durata del corso e dove si è svolto?
- Il corso è durato una settimana, dal 7 all'11 febbraio 2022. La Scuola Normale ha fornito alloggio a tutti i candidati presso l’Hotel Capitol nel centro, a pochi passi dal Lungarno. Le lezioni sono state tenute la mattina in aula Dini al Palazzo del Castelletto, mentre il pomeriggio in aula Stemmi, nel cuore del Palazzo della Carovana a Piazza dei Cavalieri. Erano previste anche delle attività di laboratorio, che sono state svolte presso i laboratori dell’Università di Pisa, vicino al Dipartimento di Matematica. Tutti i pasti sono stati offerti dalla Scuola Normale, e ogni corsista era dotato di buoni per usufruire della mensa universitaria, a pochi passi da Piazza dei Cavalieri.
- Quanti erano gli ammessi al corso e da quali parti d'Italia provenivano?
- In totale gli ammessi erano 24 ragazzi e ragazze che provenivano praticamente da ogni parte di Italia: studenti lombardi, veneti, campani, piemontesi, toscani, pugliesi e di molte altre regioni.
- Hai conosciuto docenti e ragazzi con i quali sei rimasto in contatto?
- Ho avuto la fortuna di poter conoscere e parlare a lungo con moltissimi normalisti che si sono resi disponibili a rispondere alle mie domande in futuro, tramite i contatti mail o telefonici che mi hanno dato. Senza dubbio però i legami più forti sono stati stretti con gli studenti che insieme a me hanno partecipato alle lezioni e con cui ho convissuto per una settimana a Pisa: tutti abbiamo concluso che senza dubbio dovremo avere occasione di rivederci presto, o anche nel futuro universitario.
- Sappiamo che non è stata la tua unica esperienza con la Normale, ci descrivi brevemente le precedenti?
- Oltre all’edizione dello stage organizzata nel 2022 ho partecipato a quella dell’anno 2021, anche se in modalità telematica. Ho avuto però la possibilità di conoscere meglio la Scuola Normale sia grazie alle iniziative del progetto “La Normale a scuola”, sia grazie al corso di orientamento che si è svolto a settembre dell’anno scorso, e a cui sono stato ammesso insieme ad altri studenti da tutta Italia. È stata un’opportunità per conoscere non solo la SNS, ma anche una realtà come la Scuola Superiore Meridionale, infatti l’orientamento ha visto la collaborazione di questa due Scuole e si è svolto proprio a Napoli.
- Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
- Senza dubbio mi ha fatto in parte capire cosa voglia dire sostenere un corso universitario su argomenti di Fisica teorica e in certi casi anche di Matematica: gli stessi normalisti, che hanno preparato le lezioni, ci hanno ripetuto più volte che alcune di esse sono costruite apposta per non essere del tutto comprensibili per studenti che pure si dedicano alle Olimpiadi. Ho imparato moltissimi concetti nuovi e soprattutto nuove scritture per formalizzare le leggi e migliorare l’efficacia con cui le applico, però in certi casi l’obiettivo degli organizzatori era proprio affascinarci con strumenti e concetti che ancora ci sono misteriosi, anche per spingerci, in futuro, a continuare lo studio della Fisica.
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