Autorizzazione all’uso dei cookie

Messaggio di errore

Deprecated function: implode(): Passing glue string after array is deprecated. Swap the parameters in Drupal\gmap\GmapDefaults->__construct() (linea 107 di /web/htdocs/www.liceoboggiolera.edu.it/home/old/sites/all/modules/gmap/lib/Drupal/gmap/GmapDefaults.php).

Tu sei qui

Una mano tesa verso l'Africa

Contenuto in: 

Quest’anno la classe 2D ha adottato a distanza un bambino della Repubblica Centrafricana di nome Jean de la Croix, nato durante la guerra civile nel campo profughi che si trova all’interno del convento del Carmel. Jean ha 8 anni e la sua famiglia è composta dai suoi genitori e da una sorella maggiore. 

Per avere sue notizie, il 20 maggio, insieme alla professoressa Maria Cottone, le studentesse e gli studenti della classe hanno avuto l'opportunità di incontrare e di conversare sulla piattaforma Google Meet con padre Federico Trinchero, responsabile delle missioni in Centrafrica, che, con la sua disponibilità e gentilezza, ha risposto ad alcune domande per far comprendere meglio una realtà sconosciuta a molti.

Per prima cosa i ragazzi hanno chiesto notizie sulla gestione della pandemia in Centrafrica. Padre Federico ha raccontato che il governo del paese ha cercato di prendere subito dei provvedimenti per evitare la diffusione del contagio, anche se lì il Covid è il minore dei problemi, perché ci sono molte altre malattie, come la malaria, che ogni giorno colpiscono diversi membri della comunità africana. L’unico vero problema è stato il trasporto delle merci che, a causa del Covid, è stato rallentato. 

Gli studenti hanno poi chiesto informazioni sul modo di vivere dei bambini e il padre missionario ha detto che le giornate per i piccoli africani sono molto diverse rispetto a quelle dei bambini italiani a causa della povertà del paese: quasi la maggior parte di loro, infatti, non ha mai visto un computer o un telefono; inoltre devono letteralmente "lottare" contro mille difficoltà, anche per andare a scuola o semplicemente per mangiare, e quasi tutti i bambini, anche quelli molto piccoli, fanno un lavoro per guadagnare qualcosa.

Infine è stato chiesto a padre Federico come ci si sente a vivere all'interno di una missione e soprattutto perché ha deciso di fare questa scelta di vita. Lui ha risposto che, dopo essere venuto a conoscenza delle esperienze di altri missionari, ha pensato che sarebbe stato molto bello vivere vicino alle persone bisognose e aiutarle a realizzare i loro sogni. 

Il messaggio principale ricevuto è che in quella terra lontana vivono persone meravigliose che hanno tanta voglia di fare e di imparare e che, nonostante tutte le difficoltà quotidiane, riescono sempre a sorridere alla vita. 

Giorgia Borsellino e Vittorio Buscemi 2D

Sito realizzato da Stefano Bisicchia su modello rilasciato da Porte Aperte sul Web, Comunità di pratica per l'accessibilità dei siti scolastici, nell'ambito del Progetto "Un CMS per la scuola" - USR Lombardia.
Il modello di sito è rilasciato sotto licenza Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported di Creative Commons.

CMS Drupal ver.7.81 del 02/06/2021 agg.02/06/2021