A PROPOSITO DI FAKE NEWS...
La circolazione incontrollata di bufale e disinformazioni è uno dei peggiori inconvenienti della rete.
“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”. Così tuonava Umberto Eco in occasione del conferimento della laurea honoris causa in «Comunicazione e Cultura dei media» a Torino.
Equipaggiare i nostri ragazzi in modo che sappiano discernere l’attendibilità delle fonti è tra le principali preoccupazioni del corpo docenti del Liceo Boggio Lera.
Allo scopo consiglio la lettura dell’articolo “Boggio Lera, di nuovo in aula nella sede del crollo: ma nessuno ha visto i documenti sull’agibilità” comparso sulla testata on-line Day Italia News il 22 novembre, quale esempio magistrale di informazione becera.
Già nell’abstract, udiamo le grida di allarme per il rientro nelle aule dei reparti Pad. Pino e Quartarone; gli studenti del Boggio Lera sanno bene come questi siano edifici distinti e distanti dal Corridoio Centrale, che è la struttura che ha accusato il cedimento della falda est del tetto. Il Corridoio Centrale dista oltre 120 metri dall’edifico Quartarone, cioè 15 volte di più la distanza dalle abitazioni di via Vittorio Emanuele o via Santa Barbara! Dunque, se i VV.F. avessero interdetto il reparto Quartarone, avrebbero dovuto prima far sgomberare le abitazioni in via Vittorio Emanuele ed in via Santa Barbara!
Ci accorgiamo di come l’articolo possa far sorridere gli studenti, poiché conoscono la struttura della sede centrale, ma, al contempo, sia in grado di ingannare il comune lettore, che non ha idea di come siano costituiti i plessi di questi edifici storici. Dall’esempio capiamo quanto sia fondamentale valutare l’attendibilità delle fonti.
Proseguendo la lettura si ravvisa qualcosa di strano: come mai è stato il prefetto ad imporre la chiusura? È un tecnico o il rappresentante del governo? non dovrebbe essere competenza dei tecnici dell’Ente Proprietario o dei VV.F.? Ovviamente chi era presente con me in prefettura il giorno successivo proprio per riferire dell’accaduto, scorrerà velocemente l’articolo non soffermandosi su tale sciocchezza. Osserviamo, però, che in questo caso, anche il comune lettore, attrezzato, con un po’ di attenzione può facilmente accorgersi delle incongruenze. Nell’occasione essere attrezzati, ovvero conoscere il funzionamento dei poteri e degli uffici pubblici, come da programma di Educazione Civica, consente di riconoscere se quanto stiamo leggendo meriti che si giunga al termine dell’articolo.
Le scempiaggini incalzano. La nota dell’ente proprietario è stata condivisa con il Consiglio di Istituto; è possibile venire in segreteria o inviare una mail di richiesta appuntamento se i telefoni non funzionano per problemi all’impianto elettrico; non ci sono state fughe dalle classi la scorso 10 novembre, ma solo una uscita ordinata e differita per lasciare piena liberta alle verifiche tecniche, i ragazzi sono tornati esclusivamente nei locali con tetti costruiti recentemente o con tetti senza falde …
Approfittare degli stati d’animo per diffamare le istituzioni al solo scopo di incuriosire qualche lettore distratto è svilire la nobile professione giornalistica e purtroppo costituisce un esempio di degenerazione dell’informazione nell’era Internet così temuta da Umberto Eco.
Il cedimento di una falda marginale del tetto è un grido di allarme che accomuna gli edifici scolastici e non solo quelli. Le strutture fatiscenti sono conseguenza dell’atavica mancanza di risorse per la manutenzione. Certamente il deterioramento non può addebitarsi tout court all’attuale amministrazione, ma a decenni e più di irresponsabile negligenza ai più alti livelli.
L’allarme seguito al cedimento della falda indirettamente ha implicato l’interdizione di quasi 30 aule, che con caparbietà e grazie alla determinazione delle amministrazioni locali siamo riusciti a sostituire con altri locali. Alcune aule sono state individuate presso l’I.C. Coppola (ex De Sanctis, via Ammiraglio Caracciolo), per queste bisognerà attendere i necessari passaggi di cessione dal Comune alla Città Metropolitana, che non dovrebbero protrarsi oltre i primi giorni della prossima settimana. I rimanenti locali sono stati reperiti presso l’ex Istituto Sant’Orsola di via Rocca Romana. Per questi bisognerà attendere gennaio prossimo poiché sono necessari alcuni lavori di sgombero e ripulitura. In totale saranno 10 (su 74) le classi senza aule sino a gennaio.
Il Collegio dei Docenti riunito in seduta straordinaria il 25 novembre ha stabilito in attesa della consegna delle aule dell’ex Sant’Orsola:
Donato Biuso
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Nota interdizione locali tecnici Città Metropolitana | 71.29 KB |
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